“Dall’1 al 6 luglio 2019 siamo stati protagonisti di un campo estivo organizzato dall’associazione LIBERA. Tutto è iniziato con una proposta, un progetto un po’ astratto: partire una settimana, insieme ad altri cinque ragazzi, alla scoperta della realtà di Polistena, un piccolo paese nel Sud della Calabria.
Una volta giunti sul posto siamo stati accolti da Antonio Napoli, vice-presidente della Cooperativa “Valle del Marro”: una realtà nata nel 2004 che si occupa della gestione dei beni confiscati alla mafia nella Piana di Gioia Tauro. In particolare, tra questi, vi sono terreni e immobili, che sono stati poi adibiti alla coltivazione di agrumi, peperoncini e frutti.
L’obiettivo principale di questo viaggio è stato quello di provare a prendere coscienza delle attività della mafia calabrese in tutta Italia. Il raggiungimento di questo obiettivo è stato reso possibile grazie allo svolgimento sia di lavori pratici, come strappare le erbacce dai campi di kiwi e peperoncino durante la mattinata, sia di momenti di riflessione, dedicati principalmente all’ascolto di testimonianze nel pomeriggio.
Tra le testimonianze che più ci hanno colpito maggiormente spicca quella di Don Pino De Masi, un parroco che da sempre si oppone fermamente alla ‘ndrangheta e una delle figure più importanti di LIBERA. Significativo poi è stato anche il racconto di Michele Albanese, un giornalista calabrese che, ormai da cinque anni, vive sotto scorta, poiché la ‘ndrangheta aveva ideato un piano per ucciderlo. “Sono un uomo libero perché non ho mai venduto la mia dignità a nessuno” afferma il giornalista durante l’incontro, a sottolineare l’importanza della sua lotta personale contro la mafia.
Infine, abbiamo avuto l’onore di poter ascoltare parole piene di perdono da un fratello di una vittima di mafia che, dopo averci raccontato la vicenda, si è soffermato sull’importanza del ricordo delle vittime innocenti, il cui memoriale è il 21 marzo di ogni anno.
Importanti durante questi momenti sono stati i membri della CGIL e del Sindacato Pensionati Italiani, i quali partecipando con noi agli incontri hanno fornito ulteriori informazioni riguardo i vari argomenti e hanno permesso un incontro intergenerazionale decisivo.
Grazie a questo campo abbiamo potuto toccare con mano una realtà che a noi è sempre sembrata lontana, ma che abbiamo scoperto essere presente anche nei nostri territori. Inoltre, la condivisione di spazi e le occasioni di confronto con gli altri giovani hanno arricchito ulteriormente la bellezza e il valore di questa esperienza.”
Alessio Pio, Mara, Veronica